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Per praticare yoga devo essere vegetariano?
Questa è una delle domande che più ci viene posta e di seguito ti guiderò in una scelta consapevole.
Lo Yoga a causa delle modalità di sponsorizzazione dei corsi o delle immagini trovate in rete, viene spesso associato al fitness. Per alcune scuole invece, lo Yoga è religione. Lo Yoga, non è religione, in quanto non preclude ai praticanti Yoga di seguire parallelamente alla pratica la propria religione, ne tantomeno fitness in quanto, pur prevedendo la pratica di Asana (posizioni Yoga) è ben lungi dall’essere uno sport.
Lo Yoga è una disciplina millenaria con tantissime sfaccettature e scuole di pensiero. È una filosofia di vita. Per comprenderne tutti gli aspetti è necessaria una immersione totale ed uno studio delle sue origini. Lo Yoga è un mondo affascinante che ti guida nel percorso per riscoprire te stesso. Uno dei punti di riferimento di molte scuole Yoga sono i Sutra di Patanjali. In esso, vengono esposte alcune regole di condotta da seguire.
Ahimsa
Patanjali, ha esposto nei suoi Sutra otto passi o gradini chiamati Ashtanga. Questo termine oggigiorno viene spesso confuso con lo stile Yoga chiamato Ashtanga Yoga che non preclude che i praticanti seguano le indicazioni contenute nei sutra di Patanjali.
Ashtanga significa letteralmente “otto membra o braccia” e spiegano precisamente cosa sia lo Yoga. I primi due passi Yama e Nyama definiscono dieci regole etiche da seguire. In parole povere Yama definisce le cose da non fare e Nyama le cose da fare. La prima regola degli Yama è Ahimsa che letteralmente potrebbe essere tradotta dal sanscrito come “non uccidere o non nuocere”. Generalmente viene tradotto come non violenza. Non violenza va intesa a 360° e quindi ne consegue che chi volesse seguire alla lettera gli Yama, dovrebbe essere vegetariano o meglio ancora vegano.
Essere vegetariani è sinonimo di buona condotta?
Essere vegetariani, vegani, fruttariani, melariani non è sempre sinonimo di buona condotta. Possiamo solo fare di tutto per evitare la sofferenza altrui ma sarà impossibile essere esenti da “peccato” anche se fossimo attenti a tutti i dettagli.
Un esempio che tutti noi abbiamo sotto i nostri occhi e tra le nostre mani in questo momento è la produzione di cellulari, tablet, computer, hard disk ed apparecchiature elettroniche in genere. Molto spesso per fabbricare questi prodotti, vengono sfruttati bambini o persone. Allora? Non è sufficiente essere vegani o quant’altro per avere la coscienza a posto.
Inoltre, quando si parla di Ahimsa, dobbiamo fare una precisazione. La non violenza andrebbe anche applicata in altri rami della vita. Questo precetto, sottintende anche non violenza della parola e delle azioni. Quindi, essere vegetariani o vegani e poi far del male a se stessi ed agli altri verbalmente o con azioni atte alla violenza non farebbe di noi degli yogi perfetti.
Krishna nella Bhagavad Gita guidando Arjuna gli insegna che un guerriero per perseguire il suo status da guerriero, quando costretto dagli eventi dovrà uccidere o ferire il “nemico”. Per parallelismo questo varrebbe per le forze dell’ordine ed altre professioni atte alla protezione ed al controllo. Stesso discorso varrebbe per la difesa personale.
Giudicare una persona dalle sue scelte nutrizionali o dalle sue azioni senza conoscerne a fondo le motivazioni che spingono quella persona a tali scelte, questa è violenza. Quindi, a mio avviso, gli yogi che giudicano altri praticanti per come svolgono la loro pratica dovrebbero rivedere il concetto di Ahimsa e rettificare la loro condotta.
Perchè alcune scuole yoga pretendono che i praticanti siano vegetariani?
Vi racconto una mia storia personale. Un giorno ho assistito ad un open day di Yoga. L’insegnante di turno, esordì col dire: “per prima cosa, sappiate che se non siete o non diventate vegetariani, non potete praticare Yoga…”. Risultato? Nessuno dei presenti si iscrisse a quel corso… Spesso, queste persone che predicano la “Santità” degli yogi poi acquistano prodotti alimentari senza nemmeno preoccuparsi se tra gli ingredienti vi siano o meno derivati animali.
Ognuno dovrebbe sentirsi libero di approcciarsi allo Yoga a prescindere dalla sua dieta e dal suo stile di vita!
Lo Yoga è un sentiero che conduce al cuore. Una volta giunti al cuore, sarà automatico comprendere cosa fare. Come i dieci comandamenti, così gli Yama e Nyama non sono altro che degli spunti di riflessione per dire un’unica cosa, Ama!
Lo yoga apre il cuore
Proprio così, lo Yoga è un viaggio verso l’unione universale. Ovvio, attualmente sarebbe utopico pensare che possa accadere ma, lo Yoga ci insegna che tutto parte da noi. Ci vorranno, anni, secoli o ere… crediamoci e qualcosa di bello accadrà. Amiamo gli animali quanto noi stessi. Rispettiamo e ringraziamo la terra per donarci il cibo e rispettiamo i vegetali che si sacrificano per darci nutrimento. Limitiamo le risorse, riflettiamo su come vorremmo che fosse il mondo da lasciare in eredità ai nostri figli. È tutto così semplice. Pensiamo con il cuore ed usiamo l’intelletto per produrre i frutti dei nostri pensieri positivi. Quindi, è inutile pensare se essere o non essere vegetariani o se lo Yoga sia necessario per evolverci. Fate del vostro meglio per fare quello in cui credete evitando di nuocere a voi stessi ed agli altri, nei limiti del possibile. Non esistono santi, guru o esseri superiori. Non affidiamo a nessuno il nostro percorso. Amiamoci e basta!
Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non violenta? E perché non un villaggio? una città, un paese, un mondo non violento? (Mahatma Gandhi)
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